Olio di canapa e cancro: può aiutare nella lotta ai tumori?

Le possibili relazioni tra olio di canapa e tumore

La canapa – in particolare sotto forma di olio – è una pianta utile per la lotta al cancro? È questa la domanda che - complice la diffusione della cannabis light e la progressiva apertura del mondo politico e scientifico verso le proprietà della canapa – viene posta sempre più spesso. Vediamo, allora, quali sono le caratteristiche principali della cannabis e come viene utilizzata oggi nei vari ambiti, in particolare in quello erboristico e medico.
Occorre sapere che la marijuana è il nome che viene dato alle cime essiccate delle varietà di pianta Cannabis sativa, che possono crescere spontaneamente, in climi caldi e tropicali, oppure in coltivazioni. Questo prodotto essiccato viene identificato e chiamato con nomi diversi, come: erba, cannabis, canapa, ecc.

Per secoli la marijuana è stata impiegata nei rimedi erboristici e oggi vive una seconda vita grazie allo studio di numerosi scienziati che hanno identificato alcune sostanze particolarmente benefiche di questa pianta, in particolare componenti biologicamente attivi, anche chiamati cannabinoidi. I due componenti più noti sono le sostanze chimiche delta-9-tetraidrocannabinolo (identificata più comunemente con la sigla THC) e il cannabidiolo (noto come CBD). Esistono poi altri cannabinoidi tipici di questa pianta, che sono ancora in fase di studio in tutto il mondo.

Attualmente alcuni prodotti a base di canapa, come l’olio, non sono ancora disponibili e ammessi in diversi Paesi del mondo, tuttavia in Europa sono stati progressivamente approvati in molte nazioni per trattare alcune patologie. Tuttavia, la strada verso la legalizzazione completa di questo prodotto è ancora lunga. Dagli studi effettuati in questi anni è emerso che la marijuana aiuta anche ad alleviare il dolore e la nausea, a ridurre l'infiammazione e può agire come antiossidante. In particolare, il cannabidiolo (CBD) è un ottimo coadiuvante contro le convulsioni e riesce perfino a ridurre l’ansia.

Naturalmente, non tutte le piante di marjuana sono uguali e non tutte producono gli stessi effetti, perché – a seconda della tipologia e del ceppo specifico – hanno una quantità più o meno elevata di questi composti attivi.

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In che modo la marijuana può diventare un aiuto efficace contro il cancro? Ecco la relazione tra olio di canapa e tumore

Innanzi tutto, occorre precisare che la marjuana – ad oggi - non rappresenta una cura per la malattia in sé, ma un aiuto per alleviare i sintomi degli effetti collaterali dati dalle cure, in particolare la chemioterapia. Tuttavia, alcuni scienziati hanno stabilito che il THC - e altri cannabinoidi come il CBD -rallentano la crescita di alcuni tipi di cellule tumorali e - in alcuni casi - ne provocano addirittura la morte. Alcuni studi sugli animali riferiscono anche che alcuni cannabinoidi possono rallentare la crescita e ridurre la diffusione di alcune forme di cancro.

In particolare, alcune ricerche effettuate sui topi e ratti hanno dimostrato che i cannabinoidi hanno la capacità di inibire il proliferare delle cellule malate attraverso l'apoptosi, ovvero la morte programmata delle cellule maligne e il blocco dello sviluppo dei vasi che aiutano la crescita del tumore. A seguito di altri studi, sempre sui topi, i cannabinoidi hanno rivelato avere un effetto antinfiammatorio sul colon e pertanto potrebbero rappresentare uno strumento efficace per la prevenzione. Ma non è tutto, perché – secondo alcuni studi specifici – la marijuana inalata (ovvero fumata o assunta per vaporizzazione) può essere utile per il trattamento del dolore neuropatico, quello provocato da nervi danneggiati. Inoltre, il consumo di marijuana contribuisce a stimolare l’appetito nei pazienti affetti da HIV.

Ad oggi non esistono studi specifici sugli effetti dell’olio di marijuana o dei benefici dati dall'olio di canapa in questio ambito, tuttavia si conoscono le proprietà rilassanti e antiossidanti alla base di questi prodotti.
D’altro canto, per avere la certezza che la canapa abbia effettivamente degli effetti positivi sull’essere umano nella lotta al cancro occorrerà aspettare l’esito di altri studi specifici attualmente in corso. Le decisioni mediche relative al dolore e alla gestione dei sintomi devono essere prese tra il paziente e il suo medico, bilanciando le prove di beneficio e danno per il paziente, le preferenze e i valori del paziente e eventuali leggi e regolamenti applicabili.



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